La lezione romana

20/01/2019 - di Marco Accolla - BLOG

Nei giorni tra il 16 ed il 19 gennaio più di 20.000 avvocati romani sono stati chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Consiglio dell’Ordine. 

Non sono mancati i colpi di scena. 

Il primo è rappresentato proprio dalla scelta dei giorni in cui si sono eseguite le votazioni. Nessun rinvio a fronte di una pressoché unanime adesione degli altri Ordini nazionali allo spiraglio concesso dal D.L. 2/19 che ha consentito il differimento delle elezioni di sei mesi.

Le principali liste contrapposte sono state la “lista Galletti” e la lista “Con Mauro Vaglio”. Il nome di quest’ultima lista rappresenta il secondo evento straordinario poiché l’Avv.to Mauro Vaglio, presidente uscente, non si è candidato. Tra i candidati di tale ultima lista, tuttavia, vi è stato un altro rappresentante della “vecchia guardia”, l’Avv.to Pietro Di Tosto, teoricamente incandidabile alla luce della Legge Professionale, della Legge 113/17 e della sentenza della Corte di Cassazione SS.UU. 32871/18. Ciò non ostante il Consiglio Nazionale Forense, con provvedimento cautelare, lo ha riammesso nella competizione elettorale. Eletto con 2225 preferenze. Terzo colpo di scena.

Ultimo evento sorprendente è dato dai risultati della lista “Nicodemi - Cesali”. Un po’ outsider, ma con grandi speranze, i due capilista, consiglieri uscenti, confidavano in una facile conferma. Massimiliano Cesali, tuttavia, per meno di 30 voti è stato il primo dei non eletti. Strana la sorte del Presidente nazionale di Movimento Forense, principale sostenitore del limite del doppio mandato, che più di tutti deve sperare in un ribaltamento della decisione cautelare del CNF per entrare in Consiglio al posto del “riammesso” Di Tosto.

Vi sono altri due elementi di grande importanza che emergono dall’esito del voto. In primo luogo il consenso pressoché unanime attorno a tutti i candidati della lista Galletti che ha piazzato 16 consiglieri (tutti i propri candidati) tra i primi 17 eletti. Gli avvocati romani hanno scelto quindi la governabilità del Consiglio dell’Ordine. Votare tutti i candidati di una lista produrrà una maggioranza solida in grado di condurre saldamente l’operato dell’Organo di governo forense. Altro elemento degno di nota è l’orientamento al rinnovamento. La lista vincitrice, infatti, ha candidato 9 volti nuovi. Tutti eletti. Ad essi si aggiungeranno altri due consiglieri al primo mandato, eletti con la lista “Con Mauro Vaglio”. 

Un Consiglio rinnovato quasi per il 45%. Una grande novità, un orientamento al futuro...

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